Caserma dei carabinieri di Gattatico, 1943

Caserma di Praticello di Gattatico, 1928

Caserma di Praticello di Gattatico, 1928

I carabinieri sono uno dei simboli dell’Italia. Durante il fascismo riescono a mantenere una loro autonomia. Con la Rsi, poi, la loro fedeltà monarchica li rende sospetti al regime, che cerca di limitarne l’autonomia integrandoli nella Gnr. Ma molti prestano aiuto diretto o indiretto alla Resistenza.
Un episodio significativo è quello che avviene a Praticello di Gattatico la mattina del 9 settembre.
I carabinieri di stanza nel paese infatti decidono di opporsi all’occupazione tedesca. Quando un drappello di soldati nazisti tentano di assaltare la stazione e requisire le armi, il maresciallo Alfio Pistorio dà ordine di resistere. Si registra uno scontro a fuoco. Vi prendono parte i carabinieri Desiderio Maltauro, Francesco Portacchini, Renzo Maffeddoli.
In particolare Giovanni Magrini, nato a Ponte Buggianese (Pistoia) nel 1921, è il primo a far fuoco; e poi si getta su una granata tedesca per salvare la stazione. Rimane gravemente ferito, subendo poi l’amputazione del braccio. Il suo gesto gli varrà nel 1952 una medaglia d’argento al valore militare; e nel 1981 verrà collocata sull’edificio una lapide in ricordo dell’episodio.
Magrini è morto nella sua città natale nel 1983; qui gli è stata intitolata una piazza nel 1990. Nel 2004 gli è stata dedicata anche la nuova caserma dei carabinieri di Gattatico in via Rodari. Nel 2006 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito al Comune la Medaglia d’argento al merito civile.
Riferimenti:
O.Montanari, Carabinieri nella resistenza a Reggio Emilia, 1943-1945, Reggio Emilia 1981
Gattatico: uno sguardo nel tempo, Gattatico 2007
A.Cazzullo, Possa il mio sangue servire, Rizzoli, Milano 2015

Luogo

Caserma dei carabinieri, Gattatico
Via Fratelli Gennaroli, 2 – Gattatico (RE)
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