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Da alcuni anni il Cai Val d’Enza-Geb, è impegnato, con escursioni, iniziative di studio e di divulgazione, a valorizzare la vallata, nella forte convinzione che si tratti di un territorio ricco di potenzialità, con le sue importanti testimonianze storiche, le suggestive varietà paesaggistiche, i preziosi ambienti naturalistici. In quest’ottica si colloca anche questo progetto di catalogazione e promozione delle numerose raccolte museali presenti, un’altra significativa risorsa di quest’area, che merita certamente di essere meglio conosciuta e pubblicizzata. Si tratta, nella quasi totalità, di collezioni legate al territorio, a epoche lontane o recenti della sua storia: dalle antiche civiltà terramaricole a quella contadina, dai conflitti bellici che toccarono anche la zona, alle gesta della Resistenza ben attiva da queste parti, dall’arte classica a quella contemporanea. Esse variano molto per dimensione o modalità di allestimento: alcune hanno già un rilievo nazionale e contano migliaia di visitatori, altre sono semisconosciute e situate in isolati borghi appenninici. Ma tutte rappresentano il volere di comunità nel conservare i segni e la memoria del proprio passato, o il desiderio di creare interesse, curiosità e bellezza attorno ad esse, con collezioni originali o raccolte d’arte. Da tali considerazioni è scaturita l’idea di elaborare una piccola guida che possa aiutare conoscere queste realtà, soprattutto le meno note, dando vita ad uno stimolante itinerario, attraverso i luoghi e attraverso il tempo, alla scoperta della vallata, delle sue peculiarità e di elementi caratteristici del suo patrimonio culturale. Uno strumento a disposizione anche di quel turismo lento che, sempre più numeroso, si muove lungo i sentieri, le ciclabili e i piccoli centri alla ricerca di particolarità, atmosfere e testimonianze autentiche del territorio.
L’Enza è un fiume appenninico dell’Italia settentrionale, affluente di destra del Po. Affonda le sue sorgenti nell’area più impervia e remota degli Appennini Tosco-Emiliani. Attualmente delimita il confine tra le province di Parma e Reggio Emilia; storicamente era la dorsale delle Terre Matildiche e della Valle dei Cavalieri.Nasce dal Monte Palerà, poco distante dall’Alpe di Succiso, sull’Appennino tosco-emiliano, forma a 1.157 metri il lago artificiale Paduli (o di Lagastrello), in provincia di Massa-Carrara e sviluppa il suo corso di 93 km separando le province di Parma e Reggio Emilia. Nel tratto di pianura si allarga notevolmente scorrendo con varie ramificazioni in un ampio letto ciottoloso. Sfocia nel Po nei pressi di Brescello.Principalmente il corso del fiume si divide in due tipologie orogeografiche nettamente diverse, sia fisicamente che storicamente, individuando due tronconi che vengono comunemente detti Alta Val d’Enza e (bassa) Val d’Enza; la prima parte si sviluppa dal bacino del Lagastrello e si incunea tortuosamente tra le rocce e le foreste dell’Appennino, mentre la seconda parte si dipana nel versante meridionale della pianura Padana.
For some years now, the Cai Enza Valley has been working to promote this area through excursions and information activities, in the belief that it is an area rich in potential. This is also the aim of this project to catalogue and document the numerous museum collections present, another important resource that certainly deserves to be better known and promoted. The collections vary greatly in size and nature, but they all represent the will to preserve the signs and memories of past eras, or the desire to create interest and beauty around their sites.